L'action planning è una delle metodologie sviluppate dall'ICA - Institute of Cultural Affairs nell'ambito degli strumenti di ToP facilitation. Consente di guidare un gruppo nella definizione di obiettivi a medio e lungo termine e delle azioni necessarie a realizzarli. E’ basata su una serie incrementale di fasi di lavoro che, a partire dallo sviluppo di una visione futura, guidano i partecipanti fino alla programmazione esecutiva delle attività da intraprendere. Si distingue dagli altri metodi di progettazione partecipata perché:
- a differenza di molte altre tecniche, che partono dall’analisi del contesto e dei problemi che lo caratterizzano, con la Technology of Participation il lavoro di un gruppo comincia con lo sviluppo di una visione futura positiva. Ciò perché, secondo questo metodo, è possibile analizzare un contesto solo avendone una chiave di lettura, costruita partendo da una possibile visione della sua evoluzione. In questo modo diventano visibili le contraddizioni e gli ostacoli che oggi ostacolano la crescita ed evoluzione del sistema, e che si frappongono alla sua realizzazione della visione. Conoscendoli è possibile identificare le strategie migliori per realizzarle e progettare le azioni necessarie a dargli in concreto attuazione;
- si raggiunge un dettaglio nella progettazione quasi esecutivo, spingendo il lavoro del gruppo fino alla definizione operativa delle azioni, l’identificazione dei soggetti responsabili, la programmazione di tempi, luoghi e modalità di realizzazione.
L'Action Planning è basato su cinque diverse fasi di lavoro:
- Sviluppo di una visione futura comune;
- Analisi degli ostacoli e delle contraddizioni che si frappongono alla sua realizzazione;
- Definizione delle strategie di intervento;
- Progettazione del sistema di azioni necessarie a svilupparle;
- Programmazione esecutiva delle attività.
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